
Le vostre lettere dal cuore
"Mi sono rialzata. Ma non da sola."
Cara Vale,
non so se questa mail riuscirà davvero a dirti tutto quello che provo…
ma sento il bisogno di scriverti. Perché oggi, mentre mi guardavo allo specchio, ho visto me stessa.
Non la mamma stanca, non la donna che si nasconde sotto vestiti larghi, non la ragazza che si puniva con il cibo e si premiava con il silenzio.
Ho visto me. E non succedeva da anni.
Mi sono iscritta al Reset quasi per caso.
Anzi no: per disperazione.
Mi ero promessa che se anche quello non avesse funzionato, avrei smesso di provarci.
E invece… è successo qualcosa.

I primi giorni? Un disastro (e tu lo sai)
Ti ricordi? Il primo giorno ti ho scritto con rabbia.
Ti ho detto: “Non ci riesco, Vale. Ho voglia di carboidrati e di piangere.”
E tu non mi hai detto "dai che ce la fai".
Mi hai mandato un vocale. Uno solo.
Hai detto:
“È normale. E non sei sbagliata. Aspettati la crisi, ma resta. Io ci sono.”
E io sono rimasta.
Mi sono fidata più di te che di me.
E meno male.

Ho perso 6 kg. Ma ho perso molto di più.
Ho perso il bisogno di pesarmi ogni mattina.
Ho perso il senso di colpa quando ceno con mio marito.
Ho perso la voce nella testa che diceva “fallirai anche questa volta.”
Ho imparato a guardare il cibo come nutrimento, non come vendetta o consolazione.
Ho imparato a sentire la fame vera, e non solo quella emotiva.
Ho imparato a rispettarmi anche quando sbaglio.
E tutto questo… perché tu c’eri. Sempre.
Il tuo supporto è stato più di un coaching. È stato un abbraccio.
Vale, tu non mi hai solo detto cosa fare.
Tu mi hai ascoltata, anche quando io non riuscivo a sentirmi.
Mi hai risposto quando scrivevo a mezzanotte.
Mi hai mandato audio con la tua voce calda e sicura anche quando io ero un groviglio di pianto.
Hai celebrato ogni piccolo passo, anche quando io lo consideravo inutile.
Non mi hai mai fatta sentire sbagliata.
E questa è stata la mia vera cura.

E adesso? Mi stanno chiedendo “che stai facendo?”
Le mie amiche. Mia sorella. La barista.
E lo sai che sto facendo?
Ne sto parlando. Lo sto raccontando.
E grazie a te, ho anche iniziato a guadagnare qualcosa.
Piccole cifre, ma piene di orgoglio.
Non pensavo che parlare di un cambiamento potesse essere così naturale.
Grazie per avermi insegnato che non devo diventare un personaggio per condividere il mio percorso.
Devo solo restare me.
Vale, grazie davvero.
Per la tua voce. Per la tua pazienza.
Per il metodo che non ti giudica.
Perché non vendi dimagrimenti.
Aiuti a ritrovare l’autenticità.
Ti voglio bene,
Elena
✍️ La mia risposta a Elena (e a tutte le donne che si sentono come lei)
Cara Elena,
quando ho letto la tua lettera ho sentito un nodo alla gola.
Perché ogni parola che hai scritto… è anche un pezzo della mia storia.
E lo sai cosa penso ogni volta che una donna mi scrive così?
Che il peso più grande non è quello sulla bilancia.
È quello che ci portiamo nel cuore quando pensiamo di non essere abbastanza.
E tu, con ogni vocale, ogni caduta, ogni “Vale oggi non ce la faccio”… hai dimostrato il contrario.
Non sei cambiata grazie a me.
Sei cambiata perché hai smesso di tradirti.
Hai scelto di restare. Di chiedere aiuto.
Hai fatto lo sforzo più difficile: non mollare nei giorni in cui volevi sparire.
Io ero lì. Sì. Ma tu c’eri con me.
E ogni messaggio che ti mandavo, non era per salvarti.
Era per ricordarti che ce la stavi già facendo.
Il Reset funziona perché è reale.
Perché non chiede perfezione.
Chiede presenza.
Ti ha aiutata a dimagrire, sì.
Ma soprattutto ti ha aiutata a tornare nella tua pelle. A rientrarci bene. A sentirti a casa.
E adesso, ogni persona che ti guarda e ti chiede: “che stai facendo?”
non sta solo vedendo un corpo diverso.
Sta vedendo una donna che ha scelto di ricominciare.
Elena, grazie a te per la fiducia.
E grazie a chi leggerà queste righe e capirà che
non serve essere pronte. Serve solo cominciare.
Io sono qui.
Per chi ha bisogno di ripartire.
Con il corpo, con la mente, con il cuore.
Con te, sempre.
Vale

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